Il Fucino visto dallo spazio

Un'immagine scattata dallo spazio rivela che la piana del Fucino è la valle più fertile d’IItalia.

Il caffè se inquina che piacere è?

E mentre le pubblicità ci raccontano di aromi sensuali e di luoghi di degustazione simili a boutique francesi, non ci rendiamo conto che preferendo la capsula alla moka non solo paghiamo un caffè 7 volte di più, ma contribuiamo ad inquinare l’ambiente.

La forza dell'uomo è nella verità

Alcuni vorranno toglierci la parola: il manganello può sostituire il dialogo, ma le parole non perderanno mai il loro potere, perchè esse sono il mezzo per giungere al significato e, per coloro che vorranno ascoltare, sono l'affermazione della verità.

PIL:una misura di sviluppo?

Ho sempre pensato che sviluppo e benessere inteso come qualità della vita andassero di pari passo...dunque il PIL è utile nella valutazione della qualità della vita?

lunedì 31 marzo 2008

Airone Cenerino

Enzo, che in molti conoscono come Orso Bruno, ha la passione per il disegno, e vi posso assicurare che è bravissimo. Spesso fa disegni meravigliosi che la sottoscritta, sua fan numero uno, prende e ruba. Ora ho scannerizzato alcuni di questi disegni, e ho tanta voglia di condividerli con voi.
Attraverso le immagini si può raccontare un pò di mamma Terra...di lei e delle sue creature. Quindi ne approfitto subito e vi presento un bellissimo airone cenerino.

Ardea Cinerea (ardeidi), ovvero l'airone cenerino, è lungo circa 90 cm ed ha un' apertura alare di 140 cm. E' un animale che predilige laghi, fiumi, i pantani, le lagune e le spiagge marine. Vola con le zampe all'indietro e il collo ripiegato ad S. E' di costumi molto accorti e diffidenti ed infatti conduce una vita isolata. Per la nidificazione si riunisce in grandi colonie nelle zone paludose costruendo in cima ad alberi ad alto fusto un nido grande e rozzo in cui depone circa 3-5 uova all'anno di colore blu-verdastro, che cova per circa 25 giorni. La struttura poco elaborata del nido è dovuta all'allontanamento precoce dei piccoli, che imparano a volare solo dopo qualche settimana. Le cure parentali sono condotte da entrambi i sessi.
La forma del corpo è un esempio ammirevole di adattamento evolutivo in funzione sopratutto dell'alimentazione. Le dita lunghe e distanziate tra di loro consentono all'animale di muoversi su terreni fangosi. La ricerca di cibo è possibile in acque profonde fino a 60 cm grazie alla lunghezza dei tarsi. Il becco ad arpione associato al lungo collo e alla sua particolare muscolatura permettono movimenti potenti e istantanei nell'atto di cattura della preda: una volta localizzato, il pesce viene arpionato, lanciato in aria, afferrato ed inghiottito dal capo, evitando così l'apertura delle scaglie.

Disegni: Enzo Cerasani
Fonte: Riserva naturale Monte Genzana Alto Gizio;
Enciclopedia "Natura, la vita e l'ambiente " (Bompiani)

domenica 30 marzo 2008

Un ballo dedicato a mamma Terra

Ogni anno la prima domenica dopo ferragosto nel comune di Petralia Sottana (Palermo), si ha la tradizonale manifestazione del "ballo pantomima della cordella". Si tratta di un ballo dove partecipano dodici coppie di ballerini che con la melodia della tarantella intrecciano i “curdeddi”, lunghi nastri colorati. Con un contorno di strumenti tipici siciliani come la fisarmonica, il mandolino, il maranzano ed il fiscaletto, attraverso gesti e movimenti dei ballerini, vengono intonati dei canti per evocare e ringraziare la natura per la produzione di grano. Il grano, per la civilta’ contadina e’ stata fonte di vita e di sussistenza. Il ballo diventa sempre piu’ suggestivo, attorno ad una pertica si susseguono quattro diversi intrecci a rappresentare le quattro stagioni ed il ciclo del grano. Le coppie sono dodici a rappresentanza dei mesi dell’anno. Le origini del ballo risalgono a quanto pare, alla dominazione spagnola, successivamente le tradizioni contadine, vollero tali balli anche come cornice ai matrimoni per un buon auspicio alla fertilita’ ed alla procreazione della prole.


Fonte: Cataniaoggi, scritto da Luca Russo

giovedì 27 marzo 2008

Jatropha curcas: l'energia verde dell'Africa

La Jatropha curcas è una pianta tropicale, originaria dei caraibi e diffusa dai mercanti portoghesi, che ha scarse esigenze colturali: riesce a crescere in terreni semi-aridi e in presenza di limitate precipitazioni (600 mm/anno). Le sue caratteristiche la rendono spesso impiegata in progetti di lotta alla desertificazione e all'erosione. I frutti della Jatropha non sono commestibili per l'uomo e per gli animali: per questo nei villaggi la pianta è spesso coltivata intorno ai campi come recinzioni e come siepi di difesa per proteggere le colture dagli animali. I semi ottenuti dal frutto sgusciato contengono un olio (intorno al 35% in peso) dalle caratteristiche tali da poter essere impiegato in generatori diesel piuttosto grezzi (ad esempio i Lister di fattura indiana) anche solamente dopo un processo di filtraggio, oppure come olio per l'illuminazione nelle lampade al posto del petrolio, dato che non emette fumi. Un altro utilizzo è la produzione di sapone al cherosene. Le emissioni sono a basso contenuto anidride carbonica e zero anidride solforosa. I residui della macinazione dei grani possono produrre metano o fertilizzante per i terreni. Le foglie sono caduche e hanno la capacità di arricchire il suolo come fertilizzante naturale, proteggendolo dalla desertificazione. La pianta contiene la jatrophina, che si ritiene abbia proprietà antitumorali. L'olio di Jatropha può essere impiegato anche per la produzione di Biodiesel attraverso un processo chimico di raffinazione, la Transesterificazione. Le suore vincenziane nel profondo sud della Tanzania, in un villaggio sperso nella foresta tropicale vicino al Mozambico, dicono: "noi l'energia ce la coltiviamo in giardino". Un ettaro coltivato a Jatropha produce circa 1900 litri di olio: la sua resa per ettero è quattro volte superiore a quella della soia e dieci volte maggiore di quella del mais.
L'india ha varato un piano per raggiungere l'indipendenza energetica entro il 2012 includendo la coltivazione di questa pianta su migliaia di ettari in questo Stato. Inoltre un'azienda inglese sta predisponendo coltivazioni di Jatropha in Indonesia, Zambia, Sud Africa, Swaziland, Filippine e Tailandia.

Pensiero personale: grazie mamma Terra per la Jatropha, ma ancora una volta mi sembra che l'uomo stia esagerando nello sfruttamento delle risorse di mamma Terra, eccedendo nelle applicazioni da farne. La mia paura è che a forza di correre dietro agli oli vegetali per fare energia, si stia compromettendo l'agricoltura mondiale a scopo alimentare. Si stanno sottraendo terreni alla produzione di cibo e inizio a temere una salita vertiginosa dei prezzi. A mio parere si sta correndo il rischio di incrementare la fame nel mondo.

Venezia: scoperte 50 specie di pesci

Una cinquantina di specie di pesci appartenenti a 19 famiglie si sono 'insediate' nelle opere di difesa dalle acque alte in corso di costruzione a Venezia. La scoperta e' frutto di due campagne di ricerca effettuate dal Consorzio Venezia Nuova che sta realizzando il cosiddetto Mose. Secondo quanto emerso da una ricerca pubblicata sui 'quaderni' del Consorzio, nelle opere sommerse, alcuni chilometri di barriere artificiali dette soffolte, hanno attecchito numerse colonie di alghe e di molluschi che hanno favorito lo sviluppo di famiglie di pesci tra cui branzini, orate ed acciughe.

Fonte:Ansa

Energia pulita nei parchi italiani

Il bando del Ministero dell'Ambiente "Fonti Rinnovabili, Risparmio Energetico e Mobilità Sostenibile nelle Aree naturali Protette”, darà la possibilità agli enti gestori delle aree protette di presentare, a partire dal 29 aprile 2008 e per i 180 giorni successivi, progetti di efficienza energetica e per le fonti rinnovabili: i progetti potranno riguardare: impianti solari termici per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento di piscine o la climatizzazione di ambienti; impianti fotovoltaici ed eolici purché di potenza non superiore ai 20 kWp; impianti a biomasse soprattutto se prodotte da manutenzione agro-forestale (lì dove effettivamente esistono aggiungerei io); interventi edilizi volti a migliorare l’efficienza energetica in edifici di proprietà degli enti gestori. Per tale bando il Ministero dell'Ambiente ha stanziato circa 2 milioni di euro. Al bando potranno accedere anche progetti riguradanti la comunicazione e l'educazione al risparmio energetico e fonti rinnovabili.
Circa 579 mila euro sono stati stanziati per quella che viene definita "mobilità sostenibile": servizi di noleggio bici e introduzione di veicoli a minimo impatto ambientale (che dovranno contemplare soluzioni anche per il trasporto di disabili); servizi di mobilità collettiva flessibile; manutenzione dei mezzi collettivi e installazione di colonnine per la ricarica di mezzi elettrici.
Per maggiori informazioni: Ministero dell'Ambiente

Fonte: QualEnergia.it

mercoledì 26 marzo 2008

Antartide: i ghiacci continuano a sciogliersi

In Antartide, un frammento di banchina glaciale di circa 400 Km quadrati, si è staccato dal corpo del ghiacciaio. Lo hanno reso noto negli Stati Uniti gli scienziati del National Snow and Ice Data Center di Boulder, in Colorado, precisando che il fenomeno è cominciato il 28 febbraio scorso. A staccarsi dal continente antartico e a finire in mare e' stato il cosiddetto 'Asse di Wilkins', un'area della parte occidentale dell'Antartide che gli scienziati avevano gia' previsto sarebbe collassata. Ritenevano pero' che sarebbe avvenuto tra quindici anni. Il fenomeno e' stato fotografato e ripreso con un video da un aereo mandato appositamente sul posto. ''Quanto avvenuto e' rarissimo - hanno commentato al centro di Boulder - anche perche' l'asse di Wilkins esisteva almeno da 1500 anni''. Il fenomeno e' certamente dovuto agli effetti del riscaldamento globale. A Bruxelles per incontri con le autorita' Ue sui cambiamenti climatici, il Nobel per la pace 2007, l'indiano Rajendra Pachauri, ha dichiarato -e' possibile che questo collasso di pezzi di ghiaccio sia un processo irreversibile. Il fenomeno potrebbe provocare l'aumento di diversi metri del livello del mare-. Sulle ipotesi che parlano di un periodo di 25 anni prima che i fenomeni piu' inquietanti si concretizzino, Pachauri ha precisato che "e' qualcosa che dovremmo cercare di prevedere, ma al momento e' prematuro trarre conclusioni''.

Fonte: Ansa

Spiderwick

Ieri sera sono stata al cinema a vedere questo film "Spiderwick, le cronache". Si tratta di un fantasy, in cui si narrano le vicende di tre fratelli che vanno a vivere nella casa di una vecchia zia immersa in un bosco. Uno dei ragazzi trova un libro di studi e ricerche scritto dal suo prozio Arthur Spiderwick. All'interno del libro sono riportati tutti i segreti del mondo intorno a noi. La natura viene personificata, i fiori, gli alberi e qualsiasi creatura in realtà è uno spirito magico che vive e governa gli equilibri naturali. Chiaramente il cattivo di turno, un orco, vuole impossessarsi del libro per conoscerne i segreti e distruggere così le creature e diventare sovrano assoluto del regno. Ardua è la lotta dei tre fratelli per proteggere il libro ma, come in tutte le belle storie, arriva il lieto fine.



Ora vi starete domandando cosa c'entri tutto questo con mamma Terra. Quando sono uscita dal cinema ho fatto delle riflessioni, e ho pensato che un film come questo può essere utilizzato per fare educazione ambientale ai ragazzi. Arthur Spiderwick rappresenta la scienza e tutti coloro che mossi dalla sete di conoscenza e sapere indagano il mondo per poter capire il senso della vita e tutte le leggi che la governano; i fratelli che leggono il libro e lo difendono a costo della loro vita mi fanno pensare alle persone che studiano ogni istante tutte le leggi che governano questo mondo e che cercano con il loro operato di difendere la Terra dalla degradazione, promuovendo azioni e tecniche volte alla salvaguardia del nostro pianeta. L'orco non è altro che la personificazione dell'avidità dell'uomo. Un uomo che vuole entrare in possesso dei segreti di mamma Terra, per poterne trarre un vantaggio sconsiderato e selvaggio, senza avere una minima preoccupazione e rispetto per la vita stessa. Un paragone forte che mi è venuto ieri (e che forse in questo periodo è più che mai attuale) è questo: Gli scienziati (Arthur Spiderwick) scoprirono l'atomo, lo studiarono e ne trovarono i diversi impieghi da poter sfruttare per il benessere e lo sviluppo dell'uomo. L'uomo (l'orco) carpì quei segreti e li utilizzò per commettere uno dei più grandi crimini contro l'umanità: la bomba atomica.

Finanziare ancora il nucleare, purtroppo significa anche continuare a finanziare la conoscenza per le tecnologie di costruzione delle armi nucleari. Il compito degli educatori ambientali è quello di formare nuove menti (i fratelli), che studiando, ricercando e scoprendo, possano riportare mamma Terra verso il riequilibrio delle cose e che sappiano considerare l'ambiente come vita e non come business.

lunedì 24 marzo 2008

L'appello degli accademici

I ricercatori e i docenti delle università italiane hanno lanciato un apello ai candidati alla guida del nostro paese, chiedendo loro di orientare la politica energetica verso le fonti rinnvabili, in particolar modo il "Sole", e invitandoli ad opporsi al ritorno del nucleare.
"Necessità di enormi finanziamenti pubblici, insicurezza intrinseca della filiera tecnologica, difficoltà a reperire depositi sicuri per le scorie radioattive, stretta connessione tra nucleare civile e militare, esposizione ad atti di terrorismo, aumento delle disuguaglianze tra paesi tecnologicamente avanzati e paesi poveri, scarsità di combustibili nucleari". Sono questi alcuni dei motivi che un gruppo promotore di venti docenti universitari e ricercatori di tutti gli atenei italiani hanno dichiarato per dire “No” al ritorno all'atomo. Ma “Sì” per maggiori investimenti del nostro paese nel settore delle fonti rinnovabili.
Gli scienziati che hanno firmato l'appello bocciando l'opzione nucleare e chiedono al prossimo Presidente del Consiglio di sviluppare l'uso delle fonti di energia rinnovabile: eolica, geotermica, idroelettrica e, in particolare, solare. Gli scienziati tendono a ribadire come l'uso do fonti rinnovabili, insieme allo sviluppo della ricerca scientifica, siano le azioni da intraprendere, per potre affrontare il futuro: un futuro tecnologico, industriale occupazionale e di benessere ecologico ed ambientale. il nostro Paese non possiede risorse significative di combustibili fossili e nucleari, e quindi l'efficenza energetica potrà essere raggiunta soltanto rivolgendosi all'unica risorsa di cui abbondiamo: IL SOLE!

Per maggiori informazioni: Energy for future

domenica 23 marzo 2008

Buona Pasqua da mamma Terra

Un augurio speciale e mille sorrisi da mamma Terra



sabato 22 marzo 2008

I Biodetersivi

In passato si chiamavano alchimisti e l'alchimia era la pratica di combinare tra loro i diversi elementi chimici. Ma quando parliamo di elementi chimici, non dobbiamo pensare che siano un qualcosa molto lontano dalla nostra portata, anzi, ognuno di noi nella sua vita quotidiana è un alchimista. Quando cuciniamo, mescoliamo ingredienti e questa è alchimia! E' proprio perchè ognuno di noi è un alchimista e grazie a mamma Terra che ci fornisce gli elementi e gli ingredienti da utilizzare, possiamo metterci all'opera inventando "pozioni magiche" da utilizzare per la pulizia delle nostre case, in modo economico e nel pieno rispetto di mamma Terra.
Potete scaricare il Manuale dei detersivi bioallegri e il Manuale per le apprendiste streghe ecologoche cliccando QUI
La magia di mamma Terra è nelle vostre mani!

venerdì 21 marzo 2008

Think Pink si veste di natura

Anche la moda si preoccupa per mamma Terra, infatti Think Pink, marchio italiano del "vivere secondo natura", ha creato una collezione primavera 2008 dal nome Nature Lab. Si tratta di una edizione limitata di capi selezionati 100% naturali: cotone organico, thè, chicchi di caffè e polvere di hennè, sono le materie prime di questi capi selezionati. Risorse provenienti dalla terra e dalle piante, coltivate senza l'uso di pesticidi o di fertilizzanti tossici, nella più totale compatibilità ambientale. Questo marchio vuole così confermare la sua attenzione nel realizzare capi ecosostenibili, attraverso una collezione unica e ricca di stile.

mercoledì 19 marzo 2008

Sobrietà

Molta della popolazione modiale non riesce a soddisfare i bisogni fondamentali della vita: cibo, acqua, casa e istruzione. Gesualdi propone una serie di alternative in grado di disegnare un nuovo stile di vita, basato su scelte concrete e quotidiane che ogni cittadino del "primo mondo" può praticare assumendo come priincipio fondamentale la "rinuncia del troppo". Le società ricche devono convertirsi alla sobrietà, accettando uno stile di vita più pulito, parsimonioso e inserito all'interno dei cicli naturali, così da lasciare ai poveri le risorse e gli spazi ambientali di cui hanno bisogno.

Sobrietà
Francesco Gesualdi
Feltrinelli, Milano,2005
pag.168; prezzo 9,00€

Consigli per gli acquisti delle eco-famiglie

Compra di meno: non esitono prodotti ecologici, ma solo meno dannosi di altri. Ogni prodotto comporta consumo di natura, di energia, di tempo e di lavoro.
Compra leggero: bisogna sciegliere i prodotti con meno imballaggi.
Compra durevole: i cosidetti beni durevoli, ad esempio auto, mobili o vestiti, vengono rinnovati troppo spesso.
Compra semplice: in genere gli oggetti più sofisticati sono più fragili, meno riparabili, meno duraturi. Sobrietà e semplicità rappresentano qualità e bellezza.
Compra vicino: comprare prodotti della propria regione riduce i danni ambientali dovuti al trasporto e rafforza l'economia locale.
Compra sano: acquista alimenti freschi, di stagione, nostrani, prodotti con metodi biologici, senza conservanti nè coloranti. Spesso costano di più, è evero, ma è difficle non dare un prezzo alla salute delle persone e dell'ambiente.
Compra giusto: molte merci di altri continenti sono prodotte in condizioni sociali, sindacali, sanitarie e ambientali inaccettabili. In Europa cresce la quota di mercato del commercio equo e solidale. Preferire questi prodotti per noi significa pagare un pò di più, ma per i piccoli produttori dei paesi poveri significa raddoppiare il reddito.
Compra prudente: conviene evitare prodotti o materiali sintetici fabbricati da grandi complessi industriali. Spesso è stato dimostrato che la legislazione è stata modellata sui desideri delle lobby economiche, nascondendo i danni alla salute e all'ambiente.
Compra sincero: evita i prodotti troppo reclamizzati. La pubblicità la paghi tu: quasi 250 euro l'anno per famiglia. La pubblicità dovrebbe contribuire a consumi più responsabili e invece spesso spinge nella direzione opposta.

Fonte: Bilanci di giustizia

Quando le piante chiedono aiuto

Sfogliando la rivista "Gaia" ho trovato un interessante articolo scritto da Giovanni Caprara. La notizia risale a circa due anni fa, ma credo che in molti non ne siano a conoscenza, quindi eccomi qui a condividerla con voi.

Due scienziati, Massimo Maffei, dell'Università di Torino, e Wilhelm Boland, del Max polank Institute di Jena (Germania), hanno scoperto una strana ed efficace strategia di difesa messa in atto dal "fagiolo di Lima", il Phaseolus lunatus. Quando c'è un pericolo, la pianta lo avverte e reagisce. I due scienziati hanno notato che quando un bruco si appoggia sulla foglia, appena questa percepisce la saliva dell'invasore, i geni della pianta entrano in azione favorendo la generazione di una sostanza volatile dal profumo simile a quello di lavanda, che viene poi espulsa attraverso gli stomi delle foglie. Le vespe richiamate da questo odore accorrono aggredendo i bruchi, pungendoli e iniettando nel loro corpo delle uova. Le uova delle vespe, crescendo all'interno del corpo del bruco, finiscono per farlo esplodere. Ma non è tutto: questo profumo di lavanda che aleggia nell'aria diventa un segnale di allarme per le altre piante che, attivandosi a loro volta, lanciano lo stesso odore richiamando gli insetti. I ricercatori, estendendo le loro indagini, hanno riscontrato lo stesso comportamento difensivo anche nel mais, nei fagioli borlotti, Phaseolus volgaris, di cui tutti ci cibiamo e altre specie vegetali.
Questo studio è molto importante, non solo perchè aiuta a comprendere parte di quei meccanismi che hanno consentito l'evoluzione vegetale, ma perchè il valore di queste ricerche è legato alle varie applicazioni che ne possono derivare. Indagare i meccanismi di protezione delle piante e riuscire a governarli, vuol dire decifrare quegli aspetti che potrebbero favorire la difesa naturale delle piante e quindi delle coltivazioni senza dover ricorrere alle sostanze chimiche e ai fitofarmaci.

venerdì 14 marzo 2008

La volpe e la bambina

21 marzo: arriva nei cinema italiani il film "la volpe e la bambina" (dal regista de "la marcia dei pinguini"). Questa nuova avventura narra di una meravigliosa amicizia tra una bambina e una volpe.




I dialoghi sono pochi e la storia viene narrata dalla voce di Ambra Angiolini. Il film ci fa immergere in quella che è la vita delle foreste, dei ruscelli, degli animali, delle piante...insomma ci fa vivere totalmente mamma Terra, e proprio perchè la natura è la protagonista asssoluta di questa pellicola, il regista Luc Jacquet, ha scelto il Parco Nazionale d'Abruzzo e Molise per girare molte delle scene del film. Il regista ha raccontato che il Parco d'Abruzzo è uno degli ultimi santuari naturali in Europa e che è uno dei luoghi migliori per poter filmare la fauna, in particolare le volpi, e dove facilmente ci si può imbattere in lupi ed orsi.
Al film è stato abbinato un concorso: ai vincitori spetta un viaggio nella natura francese e 50 adozioni delle volpi dell'Oasi del WWF del Lago di Penne.

Il film è stato girato nel 2006 e le riprese sono durate circa 6 mesi. I luoghi in cui è stato girato sono: VILLAVELLEONGA (Vallone di Ciafassa, faggeta di Valle Cervara, Prati d'Angro, area faunistica dell'Orso, cava delle pietre); PESCASSEROLI (boschi della Difesa). Tra i protagonisti del film c'è anche l'orso Sandrino (vado spesso a trovare lui e Yoga, e potete vederlo nelle mie foto) che vive all'interno dell'area faunistica di Villavallelonga.

lunedì 10 marzo 2008

22 Marzo: Giornata Mondiale dell'Acqua

La Giornata Mondiale dell'Acqua è una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 prevista all'interno delle direttive dell'agenda 21, risultato della conferenza di Rio.
Cade regolarmente ogni 22 marzo. Le Nazioni Unite invitano le nazioni membri a dedicare questo giorno a espletare le raccomandazioni raggiunte con l'assemblea generale e alla promozione di attività concrete all'interno dei loro Paesi. Con la coordinazione del dipartimento degli affari sociali e economici delle Nazioni Unite, il giorno internazionale dell’acqua 2005 determinò l’inizio di una seconda decade internazionale delle Nazioni Unite dedicata all’azione per l’acqua.In aggiunta agli stati membri, una serie di associazioni non governative hanno utilizzato il giorno internazionale per l’acqua come un momento per sensibilizzare l’attenzione del pubblico sulla critica questione dell’acqua nella nostra era, con occhio di riguardo all'accesso all'acqua dolce e alla sostenibilità degli habitat acquatici.


domenica 9 marzo 2008

Piano Di Sviluppo Rurale

VI SEGNALO: Previsti incentivi nei Piani di Sviluppo Rurale di 11 regioni per l'impiego di compost di qualità cliccate QUI per scaricare il documento in formato pdf.
Per ULTERIORI INFORMAZIONI

Fonte: Consorzio Italiano Compostatori

Compost domestico

Ognuno di noi, sopratutto se si ha un bel giardino o un orto, può munirsi di una piccola compostiera domestica. Posizionare la compostiera in un angolo del giardino parzialmente ombreggiato, riparato dall’insolazione diretta e dal vento.
La compostiera va posizionata direttamente sul terreno per garantire la colonizzazione della sostanza organica in fermentazione da parte dei microrganismi del suolo. La presenza di aperture indipendenti, per il carico dei rifiuti e per lo scarico del compost, facilita il rimescolamento della massa e la gestione in continuo della compostiera.La sostanza organica da destinare al compostaggio deve essere selezionata dai rifiuti domestici e da quelli derivanti da attività di manutenzione di giardini e orti. Evitare l’inserimento nella compostiera di materiali non biodegrabili (quali metalli, plastica, vetro, ecc.). Evitare la dominanza di singole componenti (ad esempio troppa erba, troppi rifiuti di cucina, troppi residui legnosi), utilizzando materiale di varia origine (animale e vegetale). Inserire nella compostiera legname solo se triturato: residui legnosi grossolani, quali quelli prodotti dalle potature, hanno tempi di decomposizione eccessivamente lunghi. L’aggiunta di tali materiali, se adeguatamente sminuzzati è fortemente raccomandata in quanto conferiscono alla massa in fermentazione notevole porosità. La struttura soffice, che così viene a formarsi, favorisce la penetrazione dell’aria, migliorando il processo di degradazione e riducendo i pericoli di formazione di cattivi odori e percolati. Rivoltare periodicamente il materiale, in quanto il compostaggio necessita di ossigeno, altrimenti la sostanza organica marcisce. Verificare costantemente l’umidità del compost in maturazione. Grazie alla prova del pugno (stringere nel pugno della mano un piccolo quantitativo di compost), è possibile verificare se il contenuto di acqua è ottimale. Il compost in maturazione non deve essere né troppo umido da gocciolare, tantomeno essere troppo secco da non aggregarsi quando stretto in mano. Se il livello di umidità non è ottimale è possibile correggerlo attraverso piccoli e semplici interventi: Per inumidire: aggiungere gradatamente piccoli quantitativi di acqua con un innaffiatoio (evitare di infradiciare il materiale);per ridurre l’umidità: aggiungere materiale secco (segatura, cenere) o favorire l’asciugatura anche attraverso lo svuotamento della compostiera.Potrete ottener così un ottimo compost da utilizzare per nutrire i vostri fiori, le vostre verdure, e concimare il vostro gairdino.

Consultate questo sito sul compostaggio: potrete trovare risposte ad eventuali dubbi o domande

Raccolta differenziata: l'organico

L'organico è un materiale importante, che se valorizzato all'interno di impianti di compostaggio fatti a regola d'arte, può divenire compost prezioso per l'agricoltura. La materia prima utilizzata è rappresentata dagli scrti organici che, una volta separati dalla massa dei rifiuti, vengono raggruppati in cumuli di circa 2-3 metri di altezza all'aperto o in capannoni. Vengono quindi ossigenati uniformemente tramite rivoltamenti meccanici o insufflazione di aria, favorendo così l'azione dei batteri. Il materiale prodotto, dopo le necessarie operazioni di pulizia, è il "compost" , un materiale ricco di sostanze organiche necessarie ai suoli agricoli e di sostanze nutritizie necessarie alla crescita dei vegetali. Il compostaggio si attua convenientemente nei luoghi dove già separatamente si raccolgono grandi quantità di rifiuti organici: mercati ortofrutticoli, mense, grandi servizi di ristorazione collettiva, parchi e giardini.



sabato 8 marzo 2008

Antipasto all'italiana: fonte rinnovabile di energia

E' proprio vero: la cucina italiana è la migliore al mondo! Non solo è gustosa e colorata, ma, è davvero ricca di energia!
All' Environment Park di Torino è entrato in funzione un impianto unico in Europa. Tutti gli scarti di lavorazione delle industrie casearie e dei salumifici, vengono trattati all'interno di questo impianto, in un reattore dove i batteri anaerobici, degradando la biomassa in questione, producono idrogeno, metano, bioalcol e biodisel. Bernardo Ruggeri, presidente di Environment Park, spiega che "con questo sistema si può arrivare allo sfruttamento dell' 80% del potenziale energetico delle biomasse".

Per maggiori informazioni: Environment park

Il problema dell'utilizzo delle biomasse a scopo energetico è molto complesso e va analizzato in rapporto all'origine e alla destinazione finale delle biomasse stesse. Queste possono essere trattate biologicamente , mediante l'ausilio dei batteri (come sopra descritto), oppure possono essere trattate termicamente, mediante combustione. In questo ultimo caso spesso la biomassa viene coltivata appositamente. Io non sono una sostenitrice della combustione delle biomasse: trovo immorale coltivare piante destinate alla combustione, non solo perchè la carenza idrica è una realtà inevitabile, ma sopratutto perchè lo scopo dell'agricoltura è produrre cibo e non energia. Inoltre la combustione dei legnami può portare a problemi di ordine sanitario, dovuti alla presenza di polveri respirabili, ma anche di possibili sostanze inquinanti come ad esempio il benzopirene.
Credo invece nella produzione di energia da biomasse attraverso il lavoro dei nostri piccoli batteri: in fin dei conti questo è un procedimento che avviene anche in natura da migliaia di anni. I batteri di mamma Terra degradano le foglie, i rami , e qualsiasi sostanza organica producendo gas che, se captati, possono contribuire in qualche modo a produrre energia. Questo è l'uso che secondo me deve essere fatto delle biomasse.
Spero che il progetto proposto dall'Environment Park, possa rappresentare un serio contributo per aiutare mamma Terra. Mi auguro che la ricerca persegua obbiettivi di tutela, sviluppo e compatibilità.


Mamma Terra aiuta l'AIL

Oggi 8 Marzo e domani 9 Marzo 2008 in 3500 piazze italiane l'AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie) sosterrà la sua attività di ricerca e supporto ai malati e alle loro famiglie grazie alla nostra generosità. Con una spesa di 12 euro, (molto meno di un uovo di pasqua kinder) diventiamo soci AIL e aiutiamo questa associazione.

Inoltre l'iniziativa è bella anche per uno scopo più vicino a mamma Terra: per ogni uovo di cioccolato, regalano due lampadine a basso consumo energetico e un volantino con consigli utili sul risparmio energetico. RISPARMIA L’ENERGIA, INVESTILA IN RICERCA. Quindi cosa state aspettando. Volete sapere dove si trovano le piazze in cui si vendono le uova? Sul sito dell'AIL potete trovare la piazza a voi più vicina.

" Le Uova dell'AIL tornano il 7, 8 e 9 marzo per ricordare quanto sia necessario il sostegno di tutti per raggiungere l'obiettivo più importante: rendere le leucemie, i linfomi e il mieloma mali sempre più curabili."

venerdì 7 marzo 2008

8 marzo: la mimosa simbolo della giornata internazionale della donna

Vi siete mai chiesti come mai tra i tanti fiori che mamma Terra ci ha donato, sia stata scelta proprio la mimosa come simbolo di questa giornata? Io si e proprio per questo motivo mi sono messa a fare qualche ricerca.


La tradizione della mimosa (Acacia dealbata) è di origine italiana. Conclusa la guerra, anche in Italia si inziò a pensare di festeggiare la giornata dell' 8 marzo . In una delle giornate preparatorie a Roma nel 1946, venne l'idea di mettere all'occhiello un fiore come simbolo della giornata, così come il garofano rosso caratterizza il Primo maggio. E' naturale che "doveva trattarsi di un fiore reperibile i primi di marzo - racconta una delle protagoniste di quella scelta, Marisa Rodano - poichè all'epoca le serre erano poche e non arrivavano fiori in aereo. A noi giovani romane vennero in mente gli alberi coperti di fiori gialli, che crescevano rigogliosi in tanti giardini di Roma e dei Castelli" . La proposta ebbe successo e la mimosa venne offerta dai bimbi alle mamme, dai fidanzati alle fidanzate, dai mariti alle mogli...
La mimosa fu una scelta dettata dalle esigeneze di stagione, ma tuttavia non poteva essere fatta scelta migliore poichè, nonostante il suo aspetto fragile, è una pianta robusta e vitale , pertanto evoca l'energia "celata" della femminilità. Ma non solo: emblematicamente la mimosa simboleggia il passaggio dalla morte a una vita di luce e, dunque, prosperità. E quindi quale augurio migliore per un Paese che usciva dalla guerra e si trovava in una fase di rinascita?

Fonte: A. Cattabiani "Florario"

martedì 4 marzo 2008

La farmacia di mamma Terra: il biancospino

Più terso, nel sole oggi, nel vento odi, tra profumi di viole, di candide salvie, frangersi su bianche di biancospini siepi spinose sono festoso d'antichi bronzi slegati.
(Franco Maria Castellani)

Il nome di questa pianta deriva dal latino "alba spina" ovvero "spina bianca": nel periodo della fioritura, infatti, la pianta appare bianca di piccole corolle, ma i suoi rami sono protetti da lunghe spine. Il biancospino (Crataegus monogyna Jacq.) appartenente alla famiglia delle Rosacee è una pianta a portamento arbustivo o cespuglioso di orgine euroasiatica. E' largamente diffuso in tutta Italia dalla pianura alla montagna (quota 1500 mt). Si trova un pò ovunque, luoghi incolti, siepi, boschi, e in particolare predilige i terreni calcarei. Fiorisce tra aprile e maggio. Quelli che sembrano frutti, ovvero i pomi tondeggianti di colore rosso-bruno, in realtà sono falsi frutti, poichè nella loro polpa contengono 1 o 2 semi che sono i veri frutti della pianta.

I fiori e le foglie in infuso, in decotto o in tintura madre svolgono una fortissima azione sedativa e ansiolitica: infatti possono essere prescritti a chi soffre di insonnia e utilizzati come calmanti. Poichè i fiori posseggono proprietà vasodilatatrici, vengono usati anche nei disturbi del ritmo cardiaco: infatti regolano il ritmo e la forza di contrazione del muscolo cardiaco ed esercitano un'azione sedativa sugli ipertesi e gli arteriosclerotici. I frutti, ricchi di vitamina C, hanno proprietà antidiarroiche e astringenti. Ma non è tutto: durante il mese di novembre o nei mesi di febbraio-marzo si raccoglie la corteccia e la si fa seccare al sole. Facendo un decotto con corteccia, frutti e infuso di fiori si ottengono un ottimo colluttorio, che funge da antiinfiammatorio del cavo orale. Fiori e foglie possono essere applicati in dermatologia poichè esplicano un'azione astringente e rinormalizzante delle pelli grasse.

Curiosità: anticamente la polpa dei frutti del biancospino veniva mescolata alla farina per fare il pane e renderlo più morbido e saporito.
Grazie all'antica leggenda di Giuseppe di Arimatea (secondo la quale, giunto in Inghilterra aveva piantato il suo bastone che miracolosamente si trasformò in biancospino e accanto ad esso Giuseppe costruì la prima chiesa), in Inghilterra questa pianta era molto diffusa e utilizzata per cintare i campi: oggi purtroppo queste siepi sono quasi scomparse e sotituite da recinzioni in filo di ferro. Inoltre sembra che i ragazzi di campagna indicassero i biancospini con "bread and cheese" perchè ne mangiavano le giovani foglie dal caratteristico sapore di noce.

Nella tradizione pagana i romani avevano dedicato questa pianta alla dea Maia, casta e protettrice di maggio (da qui si ha la cristianizzazione e la consacrazione di questa pianta alla Madonna). Secondo i costumi latini in questo mese non ci spoteva sposare e se proprio lo si doveva fare, bisognava bruciare i rami della pianta per placare l'ira della dea.
I greci adornavano gli altari con questi rami durante i matrimoni.
La ninfa Carna possedeva un ramo di biancospino fiorito per scacciare i mali dalle soglie delle case: infatti la ninfa violata dal dio Giano ottenne in cambio della perdita della sua verginità la capacità di tutelare gli usci delle case. Ed ecco perchè greci e romani in segno di omaggio e augurio benevolo appendevano i rami di biancospino sugli usci delle case delle giovani spose.

Fonte: Marta Villa (CAI di Feltre)
Giorgio Batini "le radici delle piante"

sabato 1 marzo 2008

Raccolta differenziata: la carta

La carta (specialmente i giornali e il cartone) è uno dei materiali più facile da reciclare. Per produrre carta viene usata una sostanza chimica, la soda caustica (idrossido di sodio), per convertire la segatura di legno in una soffice polpa che viene compressa in un sottile foglio e poi asciugata. Il riciclaggio della carta prevede la rimozione dell'inchiostro, della colla e del rivestimento e la riconversione in polpa che verrà nuovamente pressata per formare nuova carta. Questo processo rompe alcune delle fibre della carta richiedendo così l'aggiunta di una parte di polpa di legno nuova per mantenere la resistenza della carta.


Oltre che salvare gli alberi, il riciclaggio della carta porta ad un risparmio energetico, perchè produrre la stessa quantità di carta riciclata richiede dal 30 al 64% di energia in meno che non la produzione dagli alberi; alla riduzione dell'inquinamento dell'aria dalle cartiere del 74-95%; alla diminuzione dell'inquinamento dell'acqua fino al 35%, alla prevenzione dell'inquinamento del suolo causato dagli inchiostri tossici rilasciati dalla carta interrata nelle discariche.

Io riciclo e tu? Che aspettiamo ad aiutare mamma Terra!