Il Fucino visto dallo spazio

Un'immagine scattata dallo spazio rivela che la piana del Fucino è la valle più fertile d’IItalia.

Il caffè se inquina che piacere è?

E mentre le pubblicità ci raccontano di aromi sensuali e di luoghi di degustazione simili a boutique francesi, non ci rendiamo conto che preferendo la capsula alla moka non solo paghiamo un caffè 7 volte di più, ma contribuiamo ad inquinare l’ambiente.

La forza dell'uomo è nella verità

Alcuni vorranno toglierci la parola: il manganello può sostituire il dialogo, ma le parole non perderanno mai il loro potere, perchè esse sono il mezzo per giungere al significato e, per coloro che vorranno ascoltare, sono l'affermazione della verità.

PIL:una misura di sviluppo?

Ho sempre pensato che sviluppo e benessere inteso come qualità della vita andassero di pari passo...dunque il PIL è utile nella valutazione della qualità della vita?

mercoledì 27 agosto 2008

Ragionare liberamente

Dove la mente non conosce paura e la testa si tiene alta;
dove il sapere è libero;
dove il mondo non è frazionato dalle anguste pareti domestiche;
dove il limpido ruscello della ragione non ha deviato nel monotono deserto sabbioso delle viete abitudini...
...Sotto questo cielo di libertà, Padre mio, fà che il mio popolo si desti.
-Tagore-


venerdì 22 agosto 2008

Questo impianto non s'ha da fare

Lo scorso anno arriva la notizia che nella nostra piana del fucino vogliono costruire un impianto a biomasse, ci mobilitiamo e informiamo, ma poi l'attenzione su questo progetto viene meno. Ora Allo stato attuale il progetto è depositato in Regione per la VIA. Insieme al mio amico Ivan ho realizzato questo video con la speranza di riportare all'attenzione di molti questa vicenda. Il problema di approvvigionamento delle biomasse è una realtà, ma purtroppo ce la vogliono nascondere, il materiale non c'è e le soluzioni finali sono due: o questo diventerà un inceneritore di RSU, oppure questo non entrerà mai in funzione, a loro i soldi a noi un altro bel ecomostro privo di significato (nel nostro nucleo industriale ci sono molti stabilimenti costruiti e chiusi!!!!). Il problema sanitario che viene a presentarsi è grave e pesante: a un centinaio di metri da dove dovrà sorgere l'impianto vive una borgata di circa 200/250 persone che allo stato attuale è già stressata dalla presenza della cartiera Burgo, stabilimento Micron e un mega deposito di amianto che è stato classificato come uno dei più pericolosi in Italia. Senza contare che il tutto sorge in un'area agricola, fondamentale per la nostra economia, a pochi chilometri dal centro abitato di Avezzano e Luco dei Marsi. Ora ci mancava anche l'inceneritore, un vero concentrato di schifezze e il tutto nel raggio di 2-3 Km. Se il progetto verrà approvato e realizzato allora possiamo affermare con certezza che l'Italia sta andando in rovina e che il rispetto per la vita e il diritto ad un ambiente sano sono solo belle parole da mettere in mostra nei comizi di piazza.





Ehehe ragazzi mi sono appena accorta che nel video c'è un piccolissimo errore grammaticale...errore di distrazione, comunque se non lo avete notato bene, altrimenti chiedo venia e consideratelo pure come una mia .....licenza poetica :-)

giovedì 21 agosto 2008

Tra i boschi della Maiella vive un piccolo Bat

"Non bisogna mai dare per scontato che il territorio sotto i nostri occhi non ci riservi delle piacevoli scoperte. I parchi dell'Abruzzo, poi, sono scrigni colmi di gioielli"
Danilo Russo

Interessante scoperta è stata fatta in questi giorni: in una faggeta del Parco Nazionale della Maiella è stato ritrovato un esemplare di Vespertilio di Alcathoe, un piccolo pipistrello, che fino a questo momento non era mai stato visto in Italia. La scoperta è stata certificata dagli esperti dell'Accademia Polacca delle Scienze di Varsavia (gruppo diretto dal professore Wieslaw Bogdanowicz) e dal Laboratorio di Ecologia Applicata della Facolta' di Agraria dell'Universita' di Napoli Federico II. Il dott. Danilo Russo, ricercatore e docente di conservazione della natura presso l'Università Federico II, è tra gli artefici della scoperta e spiega che il nostro Vespertilio di Alcathoe, non è una specie migratoria di passaggio, al contrario si può affermare che ha sempre vissuto in questi boschi, ma nessuno lo sapeva. Ad avvalorare la tesi ci sono anche le analisi del DNA, compiute insieme ai ricercatori polacchi, le quali hanno permesso di appurare la presenza di un mammifero che è quasi identico al nostro mustacchino, con il quale è stato sempre identificato. In realtà il Vespertilio di Alcathoe ha dimensioni più piccole e una colorazione della cute e del pelo più chiara, ma si tratta di differenze così sottili che non è facile cogliere sopratutto per occhi non allenati. La zona del parco, per i boschi e le numerose grotte, è un territorio perfetto per i pipistrelli, infatti ce ne sono più di 20 specie, e tutte convivono tranquillamente. Questa scoperta mostra come i nostri boschi siano ricchi di specie animali e vegetali, molte delle quali sono ancora da individuare e classificare. Nicola Cimini direttore del Parco Nazionale della Maiella ci tiene a dichiarare che "il primo obiettivo del nostro operato è la protezione ambientale, poiché negli ecosistemi boschivi del parco vivono migliaia di specie vegetali e animali che fanno del territorio della Maiella un fucina di biodiversità. Il ruolo dei Parchi è quello di mantenere in vita tutte le specie nei loro habitat naturali e garantire all'uomo la ricchezza di una natura viva".

Fonte: Marco Camplone - Il Centro

martedì 19 agosto 2008

Ben tornato lupo!

Il lupo è il protagonista del convegno "Bentornato lupo" che si terrà il 23 agosto alle ore 16.30 al Castello Cantelmo di Pettorano sul Gizio, uno dei borghi più belli d'Italia.
In questo incontro, grazie all’intervento dei grandi parchi abruzzesi verrà fatto un punto della situazione del lupo appenninico in Abruzzo. Il convegno si chiuderà con un interessante intervento sul lupo nei documenti d’archivio tra ‘800 e ‘900.

Programma del Convengo:

Saluti
Feliciano Marzuolo
Sindaco di Pettorano sul Gizio
Stefano D’Amico
Assessore all’ambiente di Pettorano sul Gizio
Valentina Lucci
Direttore della Riserva Naturale Monte Genzana Alto Gizio
Antonio Carrara
Presidente della Comunità Montana Peligna
Michele Fina
Assessore all’ambiente Provincia dell’Aquila

Interventi:

L’impegno di una piccola area protetta per la salvaguardia del lupo
Mauro Fabrizio, Riserva Naturale Monte Genzana Alto Gizio

Il lupo nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Storia e prospettive.
Vittorio Ducoli, Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

Lupo Ivo: monitoraggio radiotelemetrico di un lupo trovato ferito nel Parco
Federico Striglioni, Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga

Lupo e zootecnia: elementi per la gestione della convivenza
Simone Angelucci - Antonio Antonucci, Parco Nazionale della Majella

Stato delle conoscenze e conflitti presenti nell’area del Parco
Paola Morini, Parco Regionale Sirente Velino

Il lupo nei documenti d’archivio tra ‘800 e ‘900
Beatrice Ricottilli, Archivio di Stato di Sulmona

A seguire Buffet

Biocarburanti, il rovescio della medaglia

Alcuni mesi fa, Gustavo Best, coordinatore di Onu-Energy (gruppo che si occupa di energia sotto il patrocinio della FAO) ha dichiarato che “l’industria dei biocarburanti è pericolosamente disorganizzata. Più aumenta la domanda di biocarburanti maggiore è la quantità di risorse sottratte all’industria alimentare e maggiori saranno i rincari dei prezzi del cibo”. All’inizio del 2006 una tonnellata di frumento costava circa 375 dollari, ora già a marzo del 2008 la stessa quantità ha superato i 900 dollari.
Allo stesso modo il mais è passato da 250 a 560 dollari ed anche il prezzo del riso è in continuo aumento. Le cause sono varie, di tipo socio-economico, ambientale, ma il colpo pesante è stato dato dagli Stati Uniti che hanno deciso di fornire sussidi agli agricoltori che decidono di convertire il loro mais in etanolo. Gli Stati Uniti vogliono arrivare a produrre entro il 2012 circa 28 miliardi di litri di etanolo, è facile intuire come questo causerà una forte crescita dei prezzi lungo tutta la catena alimentare. L’aumento dei prezzi degli alimenti sta già facendo sentire la sua pressione nei paesi poveri, la stampa non ne parla ma già in africa si sta assistendo a delle vere e proprie rivolte alimentari. Secondo gli specialisti della FAO, molte delle terre che prima erano destinate alla produzione alimentare ora vengono destinate ai biocarburanti e con essi fertilizzanti, pesticidi e soprattutto acqua. E’ un po’ quello che sta succedendo nella mia città: qui la società Eridania Sadam sta cercando di utilizzare i fondi destinati alla riconversione dell’ex zuccherificio, per costruire un impianto a biomasse da 32 Mwe alimentato a pioppi a crescita annuale. Ciò che non capisco è che riconversione vuol dire riconvertire un qualcosa che già esiste; questo impianto sorgerà lontano dallo stabilimento dell’ex zuccherificio (per cui si parla di riconversione) e sarà un impianto nuovo di zecca. E’ lecito quindi utilizzare i fondi destinati alla riconversione? La piana del Fucino è una terra agricola fertile, destinata a produrre cibo, eppure qualcuno ha pensato bene di trasformare questa “industria alimentare” in una industria energetica utilizzando i terreni e la poca acqua disponibile per produrre piante destinate ad essere bruciate. Senza contare poi che la reperibilità della biomassa nel territorio è scarsa (contrariamente a quanto tentano di farci credere), e la fine di questa storia sarà o la conversione di questo impianto a inceneritore di RSU (già avvenuta in altre parti di Italia) oppure si finirà con l’importare la materia da bruciare da altri Paesi, che spesso non garantiscono il rispetto delle norme ambientali, con ricadute negative sulla nostra economia. Il segretario nazionale delle Nazioni Unite Ban Ki- Moon lancia un appello chiedendo che vengano aumentati i sussidi per aumentare la produzione agricola a scopo alimentare in Africa. Nel mio piccolo lancio l’appello affinchè i nostri amministratori comunali e i nostri agricoltori non permettano a questa società di utilizzare i terreni non coltivati del Fucino per produrre energia. Queste aree possono essere utilizzate dai nostri agricoltori per coltivare grano, frumento, cibo e contribuire nel nostro piccolo a cercare di risolvere un problema globale come quello in cui ci stiamo venendo a trovare. L’unione fa la forza dice un proverbio, sono convinta che se a livello locale ognuno agisse nel pieno rispetto delle norme ambientali, economiche e sociali forse molti problemi a carattere globale non ci sarebbero.

venerdì 8 agosto 2008

Gli insetticidi naturali

Nell'era degli insetticidi sintetici, come il DDT, che hanno portato gravi conseguenze sia sulla salute umana che sugli ecosistemi nel loro complesso, si torna a parlare di un' agricoltura sostenibile, con cui si guarda con favore a tutti quei processi che non vanno ad alterare gli equilibri naturali delle cose e in cui le armi per la lotta agli infestanti sono fornite direttamente da mamma Terra. Sostanze derivate dalle piante sono di nuovo oggetto di studio come agenti sicuri e selettivi per il controllo degli insetti. Le specie vegetali hanno sviluppato un insieme di prodotti chimici che le proteggono da insetti predatori. Nella ricerca di mezzi naturali di controllo, su piccola scala, di mosche nelle zone rurali, i ricercatori dell'International Center of Insect Physiology and Ecology (ICIPE) di Nairobi, in Kenya, hanno studiato la Spilanthes mauritiana, una pianta medicinale usata per curare infezioni della bocca, mal di stomaco diarrea e mal di denti. Un estratto metanolico di queste foglie contiene la N-isobutilammide di un acido grasso tetrainsaturo (mamma mia che paroloni complicati!!!), il quale ad una data concentrazione causa il 100% di mortalità delle larve della famosa mosca della febbre gialla. Si spera che tali estratti di piante possano essere utili nelle comunità rurali dove le zanzare si sviluppano in piccolo invasi d'acqua, come pozzanghere di pioggia, contenitori e bidoni. Un periodico trattamento di questi contenitori con insetticidi derivanti da piante potrebbe ridurre considerevolmente la produzione di zanzare portatrici di malattie.

mercoledì 6 agosto 2008

Le piante si autoproteggono

Durante la loro crescita le piante sono esposte a stress ambientali come ad esempio la siccità, pertanto hanno sviluppato una chimica in grado di proteggerle da questi stress. Un esempio è quello dell'acido abscissico.
Si tratta di un fitormone distribuito in quasi tutte le piante superiori. Presenta una varietà di azioni, ma poichè vivo nella terra del Fucino il cui prodotto principale è la patata, mi limiterò a descrivere in che modo questa pianta riesce a proteggersi dalla siccità. L'acido abscissico è responsabile della formazione dei tuberi della patata. Tuttavia è stato scoperto che durante i periodi di stress idrici, la concentrazione di questo acido nella pianta di patata aumenta fino a 50 volte, inibendo gli ormoni responsabili della crescita e divisione cellulare (conservando così energia utile per la pianta) e provocando la chiusura dello stoma delle foglie ritardando la perdita d'acqua.

lunedì 4 agosto 2008

Vernice solare

Nel Regno Unito gli scienziati del Swansea University stanno sviluppando una pittura da applicare su lamiere d'acciaio per produrre elettricità; la particolarità è che la pittura in questione contiene celle solari, le quali catturano la luce e la convertono in elettricità. L'idea è venuta ad uno studente del dottorato di ingegneria, il quale notando come la luce solare interagisce con la vernice, ha trovato un metodo per sviluppare un efficiente impianto fotovoltaico; questo materiale è molto più efficiente delle normali celle solari tanto che riesce a catturare anche l'energia solare a bassa radiazione, un bel vantaggio se pensiamo al clima britannico! Gli scienziati ritengono che il potenziale per la vernice a celle solari sia immenso. L'università ha ottenuto un finanziamento di 1,5 milioni di sterline per un periodo di tre anni e lavorando con i principali metalli lavorati dal gruppo Corus, può esaminare la reale applicazione della "pittura fotovoltaica" ai materiali di costruzione in acciaio. Ogni anno la Corus Colors produce circa 100 milioni di mq di rivestimento in acciaio da costruzione. Se questo materiale fosse trattato con le celle solari e assumendo un tasso di produzione del 5%, si potrebbe immaginare la produzione di 4500 GWatt di energia elettrica all'anno, l'equivalente di produzione di circa 50 parchi eolici.

Fonte: Gaia- Rivista dell' Ecoistituto del Veneto

La norma ISO 15270-2008: riciclaggio plastiche

Arriva la norma internazionale ISO 15270-2008 "Plastics - Guidelines for the recovery and recycling of plastics waste". Questa norma è stata elaborata per far si che l'industria delle materie plastiche sviluppi una infrastruttura globale di crescita sostenibile per il recupero e il riciclo delle plastiche, creando un mercato che risponda agli obiettivi di sviluppo sostenibile per i materiali recuperati dalle materie plastiche e dei loro prodotti derivati. Le materie plastiche riciclabili provengono principalmente dall'imballaggio industriale, dall'edilizia, dai prodotti da costruzione, dai prodotti elettrici ed elettronici, dalle automobili e altri mezzi di trasporto, dagli oggetti di consumo e dai casalinghi.


La ISO 15270-2008 propone differenti opzioni per il recupero di rifiuti plastici da fonti pre e post-consumo, fornendo criteri e requisiti per la scelta di metodologie e processi di gestione delle plastiche rigenerate.
In generale, i metodi di recupero possono essere suddivisi in due categorie:
1-Il recupero dei materiali: riciclaggio meccanico, riciclaggio chimico o di materie prime, riciclaggio biologico o organico;
2-Il recupero di energia sotto forma di calore, di vapore o della produzione di elettricità utilizzando rifiuti plastici in sostituzione dei combustibili fossili.
Questo secondo punto mi lascia perplessa, poichè mi sembra di capire che per recupero energetico si intenda l'utilizzo della plastica negli inceneritori. Se così fosse credo che si perda di vista uno degli obiettivi fissati dalla norma, ovvero quello di ridurre al minimo l'impatto negativo sull'ambiente e di conseguenza sulla salute umana aggiungo io. Altri obiettivi fissati dalla ISO 15270 possono essere così sintetizzati: vivere in un'ottica di sviluppo sostenibile l'attuabilità commerciale e accedere a validi sistemi per la raccolta e il controllo di qualità.

Fonte: Ansa
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